Il 23 ottobre 2020, Marcos Antonio Gutiérrez ha esposto due opere presso la Sala Protomoteca del Campisoglio, a Roma.
Il 23 ottobre, presso la Sala Protomoteca del Campidoglio, è andato in scena ELEGANZA, STILE E MAGICHE CROMIE. Un grande evento organizzato da Anna Maria Brazzò, presentato da Eva Lacertosa, dove sono intervenuti grandi professionisti dell’alta moda, della cultura, della musica, della danza, del teatro e dell’arte.

A fare da cornice alla scenografia della sontuosa sala, otto grandi artisti contemporanei, selezionati dal critico d’arte Pasquale Di Matteo, tra cui Marcos Antonio Gutiérrez.
Durante l’evento, Di Matteo ha presentato l’arte di ciascuno, chiamando sul palco quelli intervenuti per consegnare loro attestato e critica personale.







Di Matteo ha raccontato Marcos Antonio Gutiérrez, spiegando che si tratta di un pittore dell’Honduras che vive e lavora a Roma.
L’artista ormai romano d’adozione osserva il mondo in cui è immerso, le dinamiche del vivere quotidiano. In altre parole, esplora l’essere umano. Gli stessi sguardi degli altri individui, in prevalenza donne, catturano il suo.
Gli occhi sono lo specchio dell’anima, parlano dell’essenza dell’uomo. Non mentono.
Quello di Gutiérrez è un espressionismo maturo, che sa guardare lontano, cercando l’essenza delle cose e scavando nel profondo. L’artista ripudia l’uso delle ombre per dare voce soltanto ai protagonisti delle sue opere. Cerca la genuinità e la verità delle persone.
La geometria del triangolo compare in alcune opere, in cui Gutiérrez racchiude il bisbiglio, come nota particolare, singolarità che conferma la regola dell’essere trasparenti.




L’artista ritrae anche la natura e gli animali, con uno stile capace di umanizzarli. Un chiaro messaggio ch’egli invia al mondo, sempre più lanciato verso il depauperamento del pianeta in nome del progresso. Gutiérrez dice di fare attenzione, di meditare sul futuro, di essere più rispettosi delle altre forme di vita e dell’ambiente in cui viviamo.

Un artista del pensiero che va oltre lo stile e la banalità dell’espressione tecnica, perché sceglie di esternare un messaggio comunicando attraverso il colore.
L’evento ha poi avuto prosecuzione presso la Sallustiana Art Gallery per le disposizioni anti assembramento.
In questa location, alcune modelle hanno sfilato in numero minimo, per rispettare le norme in vigore sul distanziamento. Dapprima con le fantastiche creazioni della stilista Cheren Hesse Surfaro, che ha deliziato gli ospiti con le sue linee raffinate ed eleganti. Poi con gli abiti da sposa di Rosa D’Agostino, dell’atelier Le Spose di Pamy.








