DAL MIO STUDIO: IL SILENZIO, LA TELA E LE PAROLE DEGLI ALTRI
Cari amici,
Molti di voi mi hanno scritto in questi mesi di silenzio. Un silenzio che sento, che mi circonda, ma che per me non è vuoto, bensì uno spazio denso, pieno di tentativi, di colore che ancora non ha trovato la sua forma definitiva, di pensieri che si affollano sulla tela.
È il rumore necessario della creazione. Della novità, dello studio, della ricerca.
In questo spazio, a volte, arrivano delle voci dall’esterno che provano a dare un nome a ciò che sto facendo, a interpretare il mio percorso. È successo con l’articolo-inchiesta pubblicato dalla rivista online Tamago-Zine.
Leggerlo mi ha sorpreso. È strano, e affascinante, leggersi attraverso gli occhi di un altro, specialmente quando quello sguardo riesce a scavare tra le pieghe del colore e a intravedere non solo quello che è stato, ma si sforza anche di immaginare i sentieri che, forse, prenderò.
L’analisi è acuta, l’ipotesi sulla mia nuova ricerca è coraggiosa.
Chissà dove si nasconde la verità, se tra le sue parole o tra i miei pennelli.
Forse in entrambi. Ma, tranquilli. Non vi svelerò ancora nulla di più di quanto non abbia già scritto Pasquale Di Matteo nell’articolo su Tamago-Zine.
Per chi volesse immergersi in questa lettura, può leggere l’articolo “DOVE È FINITO MARCOS GUTIÉRREZ? INDAGINE SUL SILENZIO DEL PITTORE POP E SULLA RIVOLUZIONE CHE VERRÀ” su Tamago-Zine cliccando sull’immagine sotto.
Grazie, come sempre, per la vostra pazienza e per il vostro affetto.
Il lavoro continua. E, ormai, mancano pochissimi mesi prima di riabbracciarci, davanti alle nuove opere.
A presto.
Marcos


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